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Colecistectomia laparoscopica

Attraverso la via laparoscopica si ripetono, in grandi linee, i tempi operatori della chirurgia tradizionale, con la differenza che le manovre chirurgiche vengono effettuate mediante strumenti (i trocar) che rimangono infissi nell'addome per la durata dell'intervento.
Lo spazio operativo si ottiene tramite l'insufflazione di anidride carbonica (pnemoperitoneo) all'interno della cavità addominale mediante un ago di Veress inserito all'ombelico. L'ago di Veress presenta un sistema di protezione alla sua estremità pungente che consente di non provocare lesioni viscerali dopo aver oltrepassato la parete addominale.
L'accesso alla cavità addominale inizia con l'introduzione del primo trocar con punta smussa da 10 mm di diametro all'incisione all'ombelico, attraverso il quale viene inserito il laparoscopio. Il pnemoperitoneo viene mantenuto mediante il collegamento dell'insufflatore al trocar all'ombelico. Sotto visione vengono inseriti i restanti tre trocar attraverso microincisioni da 5 mm di diametro. La colecisti riceve sangue dall'arteria cistica e scarica il suo prodotto, la bile, attraverso il dotto cistico. La prima manovra consiste nella preparazione del dotto cistico e dell'arteria cistica all'ilo della colecisti. Per evitare lesioni della via biliare principale la dissezione deve avvenire il più vicino possibile alla colecisti.
Una volta isolate le strutture dal peduncolo della colecisti, vengono clippate e sezionate in ordine il dotto cistico e l'arteria cistica.
La colecitisti viene quindi distaccata dal letto epatico ed estratta, a volte mediante l'utilizzo di un sacchetto laparoscopico in materiale plastico, dall'incisione all'ombelico. Successivamente si procede ad un attenta revisione dell'emostasi ed al lavaggio della cavità peritoneale, si evacua il pnemoperitoneo e si estraggono sotto visione i trocar. In ultimo si suturano le piccole incisioni cutanee.
Il paziente può iniziare a bere a distanza di 8 ore dall'intervento e il giorno dopo può assumere una dieta normale. La dimissione nei casi non complicati avviene in prima o seconda giornata e a distanza di 7 giorni il paziente può tornare alla normale vita di relazione. Rispetto alla metodica tradizionale la procedura laparoscopica presenta una limitata invasività, riduzione del dolore post-operatorio, degenza breve, rapido ritorno alla vita normale, minori complicanze e sequele (infezioni, laparocele, aderenze), migliori esiti estetici.
Le complicanze più temute sono rappresentate da lesioni delle vie biliari, che in corso di colecistectomia laparoscopica sono al momento attuale allo 0,1% dei casi. La percentuale di conversione dalla procedura laparoscopica a quella tradizionale a cielo aperto varia nella letteratura internazionale dal 0,6 al 13% ed è notevolmente influenzata dall'esperienza del team chirurgico.

Colecisti

La calcolosi della colecisti(o cistifellea) è una malattia che colpisce il 18% della popolazione totale ed interessa maggiormente le donne. Può rimanere silente per tutta la vita o manifestarsi con la temuta colica. La terapia di scelta per il trattamento della litiasi della colecisti sintomatica è quella chirurgica. L'avvento della laparoscopia, con la riduzione dei rischi, ha determinato un'allargamento delle indicazioni.

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